In Italia l’eccesso di domanda di carne di cavallo rispetto alla produzione nazionale ha generato, oltre al fenomeno dell’importazione, anche un altro preoccupante fenomeno: il furto di cavalli a scopo di macellazione.
Ha assunto rilevanza in termini di frequenza il furto di cavalli presso maneggi, scuderie, centri d’equitazione, e residenze private.
Oltre all’azione illecita dal punto di vista penale, ed ingiusta dal punto di vista morale, esiste un ulteriore grave elemento: gli equini rubati per essere sottoposti a macellazione non vengono sottoposti a nessun controllo, con conseguenti rischi generali sulla qualità e salubrità della carne che da essi si ricava.
Azioni per Combattere il Furto di Cavalli
Col fine duplice di assicurare la sicurezza alimentare e di ridurre il fenomeno dei furti, numerose sono state le iniziative legislative su questo tema.
La più significativa è senza dubbio la costituzione della ”Anagrafe degli Equidi”, grazie alla quale ogni animale è registrato e dotato di apposito passaporto.
Le finalità dell’Anagrafe degli Equidi sono:
- Tutela della salute del consumatore.
- Tutela del patrimonio zootecnico.
- Valorizzazione del patrimonio zootecnico.
- Trasmettere le corrette informazioni al consumatore di carne equina.
- Facilitare i controlli sulle corse di cavalli.
- Prevenire il furto di bestiame.
Il fenomeno del furto di cavalli non è certo sparito in seguito all’istituzione dell’Anagrafe degli Equidi, soprattutto poiché i controlli spesso non riescono a far fronte a eventuali comportamenti illeciti, magari da parte degli stessi allevatori.
Problematiche
In Italia è stata stabilita una precisa distinzione fra equini DPA – Destinati alla Produzione di Alimenti per l’uomo –, ed equini non DPA, la cui destinazione finale non è quella del consumo umano, ma potrebbe comunque essere la produzione di mangimi per altri animali.
Nel primo caso vi sono precisi limiti ai trattamenti farmacologici.
Nel caso invece di cavalli non destinati al consumo umano vi sono minori obblighi e limiti.
E’ stato verificato come sia ancora facile però far perdere le tracce di un cavallo registrato, in seguito ai furti appunto, e si riesca a far macellare anche cavalli che non sarebbero per alimentazione umana.
Si sospetta che in alcuni casi siano gli allevatori stessi a collaborare coi presunti ladri.
Il business dei mattatoi clandestini quindi non è certo scomparso, purtroppo, con rischi circa la sicurezza alimentare di ciò che ogni giorno troviamo sui nostri piatti.
Associazioni Animaliste
Una delle principali richieste delle associazioni animaliste è il riconoscimento anche per i cavalli dello status di “animali da affezione”, equiparandoli di fatto a cani e gatti.
Appare difficile pensare che tali richieste saranno mai accolte.
Tuttavia altre richieste degli animalisti, come quella di evitare sofferenze inutili, appaiono pienamente condivisibili.
Ma certamente sarà impossibile evitare maltrattamenti inutili ai cavalli finché avrà luogo la macellazione clandestina a seguito di furti.