Vai al contenuto

Cavallo Salernitano

  • di

Di origine antichissima, risalente agli insediamenti greci e cartaginesi nel sud della penisola italica, la razza Salernitana conosce oggi un periodo di stagnazione a livello produttivo, nonostante abbia annoverato fra le sue fila campioni di primissimo livello.

Le origini di questa razza si collegano agli esemplari orientali introdotti dai coloni greci dopo la fondazione di Paestum, in seguito incrociati con cavalli cartaginesi ed etruschi.

Il flusso di cavalli orientali facilitato da vari fattori – dapprima le invasioni saracene, quindi gli intensi scambi commerciali promossi dai mercanti amalfitani, infine le Crociate – produsse un sensibile miglioramento qualitativo.

Gli antenati più prossimi del Salernitano vanno però individuati fra i cavalli appartenenti alla Reale Razza di Persano – antico feudo incastonato fra i fiumi Calore e Sele – prodotta presso le scuderie volute fortemente da Carlo III Borbone nel 1740 e ottenute dall’accoppiamento di giumente locali con stalloni Arabi e, successivamente, anche Andalusi.

Per quasi due secoli il Persano rappresentò la razza più tipica del sud Italia e nella zona d’origine nacquero, sulla spinta di una proficua e crescente competizione fra allevatori privati, numerosi ed eccellenti allevamenti.

L’incrocio di esemplari di Persano accuratamente selezionati con Puro Sangue Inglese permise di ottenere un cavallo di estrema docilità ed ubbidienza, molto elegante nei movimenti e robustissimo, prototipo del Salernitano moderno.

In coincidenza con l’afflusso di sangue Mecklenburg iniziò la lenta ma inesorabile decadenza della razza, rapidamente caduta nell’oblio dopo l’unificazione d’Italia.

Mentre l’Allevamento Reale Borbonico subiva passaggi di proprietà – nel 1868 venne acquisito dall’allora Ministero delle Guerra – e modifiche della denominazione – nel 1870 divenne Deposito Allevamento Cavalli –, gli allevatori privati di Salernitano tentavano il miglioramento dei propri esemplari tramite l’incrocio, a volte scriteriato, con le razze più disparate – Hackney, Maremmano, Norfolk e Trottatori Francesi –.

Agli inizi del ‘900 le sopraggiunte nuove esigenze dettate dalle situazioni contingenti – lo scoppio della Grande Guerra – accelerarono il processo di parziale rivalutazione del Persano.

Gli stalloni Jubilee – un Puro Sangue Inglese – e Giacobello – mezzosangue orientale – accoppiati con circa ottanta fattrici di varie razze diedero vita a cavalli da sella e da tiro leggero di buonissima fattura, ottimo carattere e corretta morfologia.

Nel corso degli anni ’30 il Salernitano godette dei benefici derivanti dall’uso di due stalloni in particolare, i Puro Sangue Inglesi My First e Rockbridge.

In seguito l’Allevamento di Persano subì nuove vicissitudini, fino al suo totale trasferimento nel Grossetano, avvenuto nel 1970.

Solo grazie all’enorme passione dimostrata da pochi allevatori privati, coadiuvati dal Deposito Stalloni di Santa Maria Capua e Vetere, nel territorio di Caserta, negli ultimi anni il Salernitano è tornato alla ribalta per merito dei risultati ottenuti da alcuni soggetti trionfatori in diverse competizioni internazionali.

Conformazione Fisica del Cavallo Salernitano

Di altezza media al garrese compresa fra i 162 e i 170 cm., il Salernitano può avere mantello baio, baio scuro, morello o sauro, mentre si assiste alla pressoché totale incidenza del grigio.

La testa, di forma conica, si presenta elegante, leggera, con profilo rettilineo, fronte larga e quadrata.

Gli occhi sono vivaci e grandi, le orecchie ben distanziate e sempre attente e le narici sono ampie.

Il collo, lungo ed elegante, si innesta perfettamente nel garrese, generalmente ben attaccato e muscoloso, oltre che pronunciato.

La linea dorso-lombare è piuttosto corta e ben dritta, in definitiva di aspetto corretto.

Le reni sono brevi e forti e la groppa, lunga e arrotondata, si conclude con una attaccatura della coda alta.

Il petto risulta ampio, il torace è profondo e le spalle si presentano correttamente inclinate.

Gli arti, con ottimi appiombi e dotati di grande solidità, sono costituiti da avambracci resistenti e muscolosi, con stinchi solo all’apparenza sottili ma estremamente robusti.

I garretti appaiono larghi e ben angolati, mentre i tendini sono solitamente ben delineati e asciutti.

I piedi, arrotondati e con unghia generalmente piuttosto solida, sono tendenzialmente più grandi della media.

Una Razza Prestigiosa, ma a Rischio

In un passato abbastanza remoto apprezzato soggetto per le eccellenti doti dimostrate nelle scuole di cavalleria e presso i reggimenti militari, il Salernitano ha conosciuto una fase di grandissima fama dovuta ai numerosissimi successi colti a livello internazionale.

Fra i massimi esponenti della razza è doveroso ricordare Pagoro, assoluto dominatore dei Campionati del Mondo del 1954 a Madrid, Merano e Posillipo – montati dal celebre d’Inzeo e provenienti dall’allevamento della famiglia Morese, al quale si deve un altro campionissimo, Fiorello, capace di imporsi più volte in concorsi internazionali –.

Una storia vincente alla quale oggi è difficile dare un futuro, considerata l’ormai ridottissima attività di allevamento del cavallo Salernitano.