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Cavallo Murgese: Storia e Caratteristiche

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Nel novero delle razze equine italiche più rappresentative e pure spicca il cavallo Murgese, ancora oggi insediato fra gli sterminati e secolari uliveti pugliesi e l’altopiano delle Murge, che costituisce il naturale elemento di confine fra la Puglia e la Basilicata.

Le sue affascinanti origini si intrecciano allo splendore del regno di Federico II di Svevia – al potere nel corso del XIII secolo –.

Questi, Imperatore del Sacro Romano Impero nel periodo che va dal 1212 al 1250, fortemente attratto dalla bellezza selvaggia e incontaminata del territorio pugliese, oltre che grande appassionato di cavalli, raccomandava agli scudieri al suo servizio che i propri cavalli destinati all’uso militare venissero condotti al pascolo proprio sugli accidentati e aridi altopiani pugliesi – presso i quali, secondo attendibili dati storici, aveva fatto costruire tre allevamenti –, al fine di irrobustirne gli arti e consolidarne le unghie.

Che l’Imperatore fosse un esperto cultore di cavalli lo dimostra anche il fatto che uno dei suoi più validi scudieri, tale Giordano Ruffo di Calabria, ci abbia tramandato, nel suo scritto De medicina aequorum, le tecniche di selezione e allevamento che regolavano in età federiciana il mondo equino.

Delle favorevoli condizioni climatiche della zona – particolarmente indicata per l’allevamento dei cavalli – si accorsero anche i Veneziani che, fra ‘400 e ‘500 insediarono nel territorio murgiano numerose scuderie finalizzate allo sviluppo di esemplari in grado di eccellere tanto nel campo militare quanto in quello agonistico.

Altri grandissimi cultori del cavallo Murgese furono, nel corso del XVI secolo, due esponenti della famiglia Acquaviva d’Aragona, il conte Andrea Matteo e suo figlio Giulio Antonio IV, che è possibile designare come fondatori del cavallo di Conversano, di importanza fondamentale per il successivo sviluppo evolutivo del cavallo Lipizzano.

L’interesse delle istituzioni agricole regionali venne ufficializzato fra il 1925 e il 1926 – data di apertura del Libro Genealogico della razza – quando il Ministero dell’Agricoltura, in stretta collaborazione con il “Regio Deposito di Stalloni” di Foggia – in seguito divenuto Istituto Regionale di Incremento Ippico, come è ancora oggi conosciuto – avviò la selezione della razza Murgese.

Sull’onda di questa iniziativa, dopo aver superato indenni le distruzioni causate dal secondo conflitto mondiale, nel 1948 un nutrito gruppo di allevatori del Murgese diedero vita all’Associazione Regionale Allevatori dell’Asino di Martina Franca e del Cavallo delle Murge, che raggiunse riconoscimento a livello nazionale nel 1990, quando il suo acronimo mutò in A.N.A.M.F.

Caratteristiche Fisiche del Cavallo delle Murge

È bene chiarire, per evitare fraintendimenti, che il moderno cavallo Murgese – nato approssimativamente nel secondo decennio del secolo scorso – ha ben poco a che fare con i primitivi esemplari di età federiciana e, successivamente, sviluppatisi sotto la dominazione spagnola nel Sud Italia a seguito degli incroci con Andalusi, Berberi, Lusitani e Arabi.

I Murgesi del ‘400 e del ‘500 erano esemplari noti per la loro massiccia ossatura e per gli arti robusti, adatti a percorrere gli aridi e accidentati rilievi pugliesi.

Il Murgese attuale è un cavallo da tiro leggero, la cui uniformità di razza non è ancora stata raggiunta, ma del quale si apprezzano la versatilità e soprattutto la capacità di produrre, se incrociato con stalloni Puro Sangue Inglese o mezzosangue di qualità riconosciuta, ottimi soggetti da sella.

Il Murgese, di altezza media al garrese compresa fra i 148 e i 164 cm., presenta solitamente mantello morello corvino lucente o quantomeno baio molto scuro, e tutti gli altri colori non sono ammissibili.

La presenza di marcature bianche comporta la mancata idoneità alla riproduzione, anche se è tollerata la presenza, nei rarissimi casi in cui tale caratteristica marcatura compaia, di una piccola stella sulla fronte.

La testa appare nella maggioranza dei casi leggera, pur presentando spesso una accentuata carnosità delle ganasce.

Possiede profilo rettilineo o, talvolta, montonino, che si conclude con narici ampie.

Gli occhi dolci e vivaci, distanziati fra loro e posizionati molto esternamente, esprimono sincerità, genuinità e buona indole.

Su di una fronte generalmente larga si innestano orecchie piccole e ben dirette.

Il collo è molto robusto, a base larga, con una criniera ricca e folta, leggermente arcuato e ben saldato alle spalle ben inclinate.

Il garrese assume spesso la tendenza a una eccessiva muscolosità, il che comporta una certa limitazione alla libertà del movimento, alla quale si cerca di porre rimedio limitando la lunghezza del dorso, in passato in alcuni esemplari risultata eccessiva.

La linea dorso-lombare è a volte leggermente insellata.

Le reni sono larghe e corte, la groppa si presenta lunga e larga, ben muscolata, e termina con una attaccatura bassa della coda, fornita di peli lunghi e abbondanti.

Il petto e il torace offrono una buonissima conformazione.

Gli arti, dritti e con ginocchia piccole, sono stati irrobustiti nel corso dei secoli dalla pratica dei suoli accidentati tipici della zona di allevamento, e presentano una buona ossatura e una altrettanto efficace muscolatura.

Gli avambracci hanno lunghezza media, mentre gli stinchi sono corti ed estremamente solidi, con misura variabile – a conferma del fatto che siamo di fronte ad una razza con caratteri ancora in via di definizione –.

Anche i garretti sono molto robusti, ma spesso sono falciati. I tendini sono ben delineati e compatti.

I piedi, di qualità eccezionale perché abituati ai percorsi accidentati della zona d’origine, si rivelano robustissimi e ben conformati, con un’unghia esemplare, resistente e di grande compattezza ma allo stesso tempo molto elastica.

Carattere ed Utilizzo del Cavallo Murgese

Cavallo docilissimo, precoce nell’utilizzo con la sella e finimenti, il Murgese trova larghissimo impiego, in virtù di queste sue caratteristiche, nel turismo equestre e nell’equitazione da campagna.

Oltre che ubbidiente, il cavallo Murgese rivela anche la spiccata propensione all’apprendimento dei più complicati esercizi dell’Alta Scuola e delle dinamiche alla base del salto degli ostacoli.

Fra le cavalcature più utilizzate dal Corpo Forestale dello Stato e spesso utilizzato negli spettacoli circensi, il Murgese è apprezzato per le sue doti di grande frugalità e rusticità, direttamente riconducibili al suo allevamento che avviene allo stato brado e, generalmente, senza riparo alcuno.

Annualmente le potenzialità degli stalloni più giovani vengono testate nell’ambito del Mercato Concorso del Cavallo delle Murge e dell’Asino di Martina Franca, che a partire dal 1956 – anno della prima edizione – si svolge nell’omonima cittadina pugliese durante il primo week-end di dicembre.