La Caccia a Cavallo
Di antichissima tradizione, la caccia a cavallo è uno sport svolto in gruppo e per la pratica del quale ci si avvale di mute di cani che hanno il compito di individuare e stanare le prede.
Di antichissima tradizione, la caccia a cavallo è uno sport svolto in gruppo e per la pratica del quale ci si avvale di mute di cani che hanno il compito di individuare e stanare le prede.
Le corse con i cavalli non si esauriscono con trotto e galoppo.
Esistono tutta una serie di eventi sportivi minori ma pur sempre di livello.
Le corse al galoppo sono uno degli sport praticati con i cavalli che genera il maggior giro d’affari, soprattutto dovuto alle scommesse.
Già nel corso del ‘500, in diverse zone del vecchio continente, in occasione di feste e fiere venivano organizzate gare di velocità per cavalli, dalle quali derivano le attuali competizioni con il driver seduto sul sulky – sport del trotto –.
Agilità e potenza dei cavalli vengono apprezzati durante le varie competizioni sportive dedicate alla monta western.
Il Nord America nell’800 ha rappresentato l’habitat naturale dei cow-boy, grazie ai quali si è diffusa la cosiddetta monta western, prodotto di accorgimenti e tecniche sviluppate durante il lavoro e il tempo libero.
A seconda che a gareggiare siano attacchi singoli, pariglie, tandem o tiri a quattro, esistono differenti tipologie di gare.
Per attacchi in gergo equestre si intendono carri, carrozze, e tutti gli altri mezzi ed attrezzi che vengono trainati da cavalli.
In ambito internazionale le gare di salto sono indicate con il nome di “Concorso Ippico”.
La F.E.I. (Federazione Equestre Internazionale) ha fissato la superficie minima e massima del campo di gara, che non può estendersi per meno di 3.200 mq – per i pony si scende fino a 2.400 mq –.
Nonostante l’abilità nel superare gli ostacoli fosse decisiva nella caccia e nel trasporto, il salto ad ostacoli costituisce una disciplina equestre di recente istituzione, ammessa alle Olimpiadi solo nel 1912.