Il cavallo inizia a giocare fin dalla prima settimana di vita.
La prima forma di gioco sono piccoli morsi agli arti e alla criniera della madre, ma vi sono tutta una serie di altre attività che rientrano nell’ambito del gioco.
I puledri più fortunati sono quelli che nascono in un branco, potendo quindi avere occasione di socializzare e giocare con dei loro coetanei.
Un giovane puledro che ha l’opportunità di giocare con altri puledri sarà un cavallo adulto più forte, più sano, e più stabile psicologicamente.
Il gioco infatti è molto più importante di quanto si possa pensare.
Anche i Cavalli Adulti Continuano a Giocare
Con la crescita del cavallo il tempo dedicato al gioco diventa sempre minore, al pari di quanto accade anche per l’uomo.
Brucare l’erba e le attività tipiche dell’età adulta tolgono molto dello spazio che prima veniva dedicato al gioco.
In fondo ormai si sono già appresi tutti quei comportamenti basilari per la vita in branco e per la sopravvivenza, che si imparano proprio attraverso il gioco.
Tuttavia il gioco non scompare di certo, è solo il tempo ad esso dedicato che è considerevolmente minore, in favore di altre attività.
Il Gioco nei Cavalli Addomesticati
L’uomo impiega il cavallo per svariate attività, da quelle più semplici a quelle agonistiche.
E’ molto probabile che il cavallo addomesticato abbia sostituito gran parte del tempo dedicato al gioco con le attività che svolge assieme all’uomo.
In fin dei conti le passeggiate, il trainare carrozze, o il compiere percorsi nel minor tempo possibile, sono tutte attività che assolvono le stesse funzioni del gioco, cioè mantenere reattivo ed in forma il cavallo.
In tempi di grande interesse animalista per il benessere del cavallo questa non può essere altro che un’ottima notizia.
Se infatti le attività sportive con l’uomo hanno sostituito il gioco, è più che probabile il cavallo ne ricavi piacere esattamente come ne ricava durante le naturali attività di gioco tipiche della sua specie.
Fate Giocare il Vostro Cavallo
In tempi recenti si sta riconsiderando cosa determini i vizi di stalla ed un cattivo stato d’animo nel cavallo.
Sono in molti oggi a pensare che non siano solo gli spazi a disposizione e le condizioni di stabulazione a fare la felicità di un cavallo.
Un ruolo importante giocano infatti gli stimoli che vengono dati al cavallo.
Dare sempre nuovi stimoli ad un cavallo ne preserverà il benessere fisico, ma soprattutto il benessere mentale, rendendolo un animale felice.
Ove possibile il cavallo andrà lasciato libero di interagire con i suoi simili, senza preoccuparsi troppo di eventuali scaramucce iniziali.
Nelle attività quotidiane invece è bene ricercare sempre nuovi modi per solleticare la tendenza al gioco del cavallo.
Nuovi percorsi e nuove attività stimolanti non solo non annoiano il cavaliere, ma fanno la felicità del cavallo.