L’Amicizia tra Due Cavalli
Accade spesso all’interno di un branco che si sviluppino legami molto stretti tra coppie di cavalli, indipendentemente dal loro sesso.
Conoscere il cavallo non vuol dire solo saperlo cavalcare e sapersene prendere cura. Significa anche sapere da dove questo animale abbia avuto origine e qual è la sua storia. Inoltre per conoscere veramente a fondo il cavallo è necessario studiarne la morfologia e gli aspetti tecnici.
Accade spesso all’interno di un branco che si sviluppino legami molto stretti tra coppie di cavalli, indipendentemente dal loro sesso.
Che il cavallo sia un animale da branco è risaputo.
Tuttavia sono poche le persone che realmente comprendono cosa ciò significhi, e quali privazioni comporti per un cavallo l’essere isolato o separato dai suoi simili.
Il cavallo inizia a giocare fin dalla prima settimana di vita.
La prima forma di gioco sono piccoli morsi agli arti e alla criniera della madre, ma vi sono tutta una serie di altre attività che rientrano nell’ambito del gioco.
Per il cavallo il gioco non è altro che la simulazione di comportamenti tipici della vita adulta.
Il cavallo è dotato di occhi di circa 6,5 per 5 cm, tra i più grandi fra i mammiferi terrestri.
Ciò nonostante, questo elemento non è fondamentale per comprendere la qualità della vista dei cavalli.
Per quanto riguarda l’orecchio equino è anzitutto da tenere presente che esso non si limita a ricevere segnali provenienti dall’esterno: contribuisce anche ad inviare delle informazioni visive.
Il cavallo presenta una superficie sensitiva olfattoria molto estesa, la quale gli permette di avere un senso dell’olfatto molto più sviluppato di quello umano.
Il gusto è un senso fondamentale per tutti gli animali.
Permette innanzitutto di non ingerire alimenti velenosi, e di poter discernere gli alimenti in base ai loro componenti nutritivi.
La superficie cutanea del cavallo presenta tre tipologie di recettori, ognuna delle quali preposta a specifici compiti: i termocettori sono terminazioni che si occupano di riconoscere le sensazioni di caldo e freddo derivanti da variazioni termiche; i meccanocettori permettono di recepire i segnali derivanti da vibrazioni, da pressione, o dal semplice tocco; i nocicettori, infine, hanno il compito di registrare gli stimoli nocivi e dolorosi.